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Immagine del redattoreGrazia Pallagrosi

Scopri il tuo sabotatore interno

Aggiornamento: 18 giu 2020

Quella parte di te che non sopporti, non accetti, forse non ammetti neppure. Spesso sperimentato come ‘altro’ da noi, il nostro lato oscuro fa lo sgambetto alla volontà cosciente, sabotando progetti, desideri, possibilità.

Ci mette limiti riconoscibili del tipo "non ce la farai" "non sei capace" "ė tutto inutile", oppure più astutamente parla al nostro orgoglio, utilizza le nostre vanità, si nutre delle nostre illusioni, fa appello al nostro ‘sano’ buon senso per convincerci che quel qualcosa è davvero impossibile. Per disarmarlo, le meditazioni di consapevolezza insegnano prima di tutto come riconoscere la nostra dark zone e incontrarla in modo amorevole. Accettando le fragilità (e a volte gli orrori) della nostra parte emozionale, si libera la possibilità di esprimere il nostro essere autentico. E vivere la vita che realmente desideriamo.


ETERNAMENTE INSODDISFATTI

Il 65% delle italiane è insoddisfatta della propria vita, e mentre molti sognano di scappare all’estero, sono sempre di più i ‘giovani’ trentenni che non riescono nemmeno ad andarse dalla casa dei genitori. Complice le condizioni esterne poco favorevoli, si rafforza dentro molti di noi un sabotatore interno che agisce spesso in modo subdolo ed invisibile. Ecco due storie vere che aiutano a capire come si riconosce.


Debora, 30 anni: e se poi?

"Con una laurea e due master, in Italia non sono riuscita a trovare un lavoro seriamente retribuito. Mi piacerebbe andare in Australia...pensa che la sorella di una mia amica ci è andata con l'idea di fare un anno sabbatico in giro per il mondo (tra l'altro con pochissimo denaro) e quando è arrivata a Brisbane ha trovato lavoro, un appartamentino in condivisione e persino un ragazzo fantastico. Lei però è sempre stata una tipa fortunata. Io invece sono abbastanza sfigata. Quindi non mi illudo...magari anche là nessuno mi assumerebbe. Sarebbe terribile trovarmi senza soldi in un Paese in cui non conosco nessuno. E se poi mi ammalo o mi succede qualcosa? E se una volta comprato il biglietto aereo - che tra l'altro costa parecchio - mi chiamasse quell’agenzia di Milano che ha trovato il mio curriculum interessante e mi ha risposto “al momento non abbiamo bisogno, ma in futuro, magari…”? Vorrei avere la sfera di cristallo per poter decidere sapendo già cosa succederà"


Lettura mindful e consigli per sbloccarsi.

Non possiamo mai sapere se e quando vale la pena di rischiare. Ma, proprio perché insondabile, il futuro può avere in serbo ogni genere di meraviglia. Invece è come se dicessi a te stessa: la fortuna è una dea bendata, ma ci vede benissimo quando si tratta di passarmi oltre. E’ in questa contraddizione che si cela il sabotatore interno: un’energia distruttiva che non solo spegne la speranza, ma nutre la disistima smantellando, a suon di ragionamenti apparentemente logici, il trampolino di lancio verso la vita. Per smascherarlo, un buon inizio può essere questo esercizio: prendi un foglio e, per ogni cambiamento che desideri ma ti sembra rischioso, elenca tutte le cose che rischi di avere e - separatamente - quelle che rischi di perdere. Vedrai che le prime sono sicuramente più delle seconde. Puoi esercitarti in questa pratica iniziando dalle sfide più comuni, affrontabili ogni giorno: la dieta che non inizi mai perché pensi che tanto non riuscirai a seguirla (o che non ti farà comunque dimagrire in tempo utile per le vacanze, che sono ormai vicine...), iniziare a fare seriamente attività fisica oppure meditare tutti i giorni per salvaguardare l'intero benessere del tuo sistema mente-corpo. Vedrai che - 5 volte su 10 - i tuoi ragionamenti non sono poi così razionali: vengono innescati da un meccanismo sabotante.

 

Federico, 42 anni: gli altri sono tutti egoisti!

"I miei amici sanno che possono contare su di me e quando si trovano in difficoltà mi chiamano. Io mi faccio sempre in 4 per aiutarli sia sul piano morale che su quello materiale. Per esempio ho prestato dei soldi ad Angelo, mio cognato, perché con questa crisi si è trovato in serie difficoltà economiche. Ma adesso che sono io a passare un momento difficile, perché mi sono appena separato e vivo in una casa minuscola dove tutto mi sembra deprimente, nessuno si è dato la pena di offrirmi una mano neppure per traslocare. Pensi che qualcuno si sia accorto che mi sento solo come un cane? Pensi che riceva dagli amici storici inviti a cena tutte le sere? Niente affatto. Sembra proprio che nessuno si renda conto del fatto che, almeno una volta, dovrebbero essere loro a preoccuparsi di me".

Lettura mindful e i consigli per sbloccare la situazione.

Questo tipo di sabotatore è molto invasivo: convincendoti di essere una vittima, ti rende molto giudicante, risentito e a volte persino vendicativo verso gli atri che, messi tutti nel mazzo, diventano gli ingrati che non ti comprendono, non ti aiutano, sono agoisti e insensibili. Il nodo è la capacità di esprimere serenamente i propri bisogni: ogni volta che vieni deluso dal comportamento di qualcuno, prova a chiederti se l'hai prima messo al corrente del fatto che desideravi il suo aiuto o la sua attenzione. Gliene hai parlato? L'hai fatto in modo non prevenuto o supponente o giudicante? Hai espresso i tuoi bisogni in modo assertivo e sereno, non irato? Se la risposta è no, ciò che devi temere non è l’egosimo dell’altro, ma il lato oscuro che nasconde i tuoi bisogni, forse per paura di non essere accettato nel momento in cui dimostri di non essere una roccia, di non essere perfetto. L’antidoto? Impara a non nascondere le tue fragilità, ad accettarle tu per primo, in modo da integrarle con tenerezza. E vedrai che anche gli altri diventeranno più teneramente solleciti nei tuoi confronti.

 

PERCHE’ NON LO RICONOSCI

Il sabotatore interno è difficile da smascherare perché, come un parassita, utilizza la tua energia, i tuoi schemi mentali, e si esprime coerentemente con la tua personalità. Non è una nota folle ma una voce razionale che dice cose credibilissime e ci colpisce dove il nostro carattere è più sensibile. Esempio: se a 40 anni non hai ancora avuto una storia d’amore duratura e il tuo lato oscuro ti dice ‘nessuno ti vuole’ è molto probabile che gli crederai. Se invece hai successo in amore il tuo lato oscuro non ti dirà che non puoi avere una relazione duratura e giocherà su altri piani in cui sei fragile. Utilizza il nostro carattere, la nostra storia per dirci cose credibili. Non parla attraverso la pancia ma usando la mente pensante e quindi gli crediamo. Per questo è importante utilizzare tecniche di consapevolizzazione sui tranelli mentali, prime fra tutte la pratica di Anapanasati, la meditazione di consapevolezza attraverso l'osservazione del respiro e la meditazione Vipassana, che sviluppa una chiara visione della nostra interiorità e di come funzionano gli automatismi di pensiero.


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